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È l´oblio. Giuro che non ricordo nemmeno il suo nome, Ma morirò chiamandola MarÃa, Non per un semplice capriccio di poeta: Per il suo aspetto di piazza di provincia. Quei tempi! Ero uno spaventapasseri, Lei era una giovane donna pallida e cupa. Un pomeriggio, tornando dal Liceo, appresi della sua morte immeritata, notizia che mi causò un tale disappunto che quando la sentii versai una lacrima. Una lacrima, sì, chi ci crederebbe! E io sono una persona piena di energia. Se devo dare credito a quanto detto dalle persone che hanno portato la notizia, devo credere, senza alcuna esitazione, che è morto con il mio nome negli occhi. Il fatto mi sorprende, perché per me non è mai stata altro che un´amica. Non ho mai avuto con lei altro che semplici rapporti di stretta cortesia, Nient´altro che parole e parole E l´occasionale accenno di rondini. L´ho conosciuta nel mio paese (del mio paese restano solo un pugno di ceneri), ma non ho mai visto in lei altro destino che quello di una giovane donna triste e pensosa, tanto che sono arrivato addirittura a trattarla con il celeste nome di Maria, circostanza che lo dimostra
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